Il mito dell’IN, citando J. Hillman, è uno studio performativo ove il corpo/canale
esplora dimensioni sensoriali e simboliche partendo da un trauma.
Per tale motivazione la ricerca si focalizza sull’azione del transitare
che include tempo e spazio, pre-posiziona e introduce in un cambiamento di stato continuo.
Questo lavoro è stato creato e presentato presso il museo Macro Asilo di Roma nell’ambito del progetto “Dormire, morire forse sognare…” di Roberta Filippi da un’idea di Fiorenzo Fraccascia; successivamente presentato a INDACO FEST| Contemporaneamente Roma nel 2019.
La prima parte del solo performativo danza su musica originale del gruppo post-rock Killing a cloud, la seconda parte su musica live della violonellista Ludovica Centracchio.