Marginalia

Residenza Artistica con FABIO IMPERIALE

Marginalia è un progetto dell’artista Fabio Imperiale, curato di Sandra Sanson e promosso da Cris Contini Contemporary culminato in una mostra personale tenutasi da 17 novembre al 1 dicembre 2023 a Milano presso la Fondazione Luciana Matalon.

Così scrive Fabio: ” Marginalia è un viaggio che è iniziato dal mio studio di Roma (…). Nel mezzo, c’è la strada. Quella che mi ha fatto entrare in tante case diverse in tutta Italia, una per ogni regione. Di volta in volta, venti donne mi hanno ospitato per alcuni giorni nella loro vita e mi hanno raccontato una storia, la loro. Ogni storia è diventata un dipinto (…) Venti REGIONI, venti DONNE, venti STORIE, venti OPERE”.

Ad accompagnare le opere sono appunto le parole di quelle storie che l’artista ha raccolto nel diario di questo percorso e che si possono ascoltare anche su Spotify, clicca qui per ascoltare: https://open.spotify.com/episode/1adqWA28gDo9VipZzkF6jr?si=51922cf9f01f4271

Ecco un mio frammento della testimonianza dell’esperienza condivisa:

“Si lascia la presa
Arrendersi
e rinascere”.

Questi sono i versi posati sono i versi posati su una pagina dopo l’improvvisazione danzata lo scorso 5 ottobre durante la residenza artistica per il progetto Marginalia. Non racconto a posteriori tutto ciò che si è manifestato – di cui il video e gli scatti – ma tento di restituirne il segno che mi ha permesso di rivisitare la realtà in cui collido e rinasco. Mi riferisco a ciò che esiste e cresce in luoghi poco consoni alle polarizzazioni: come il luogo che c’è tra una parola e l’altra o quello che si crea tra una pancia incavata e una schiena volumetrica. E’ proprio in quel tipo di regione che tento di passare perché lì, c’è qualcosa che a me interessa. (…) La centralità dell’operato di Fabio è il mio esserci nella ricerca: il corpo, nel suo caso specifico quello di donna. Dunque eccolo lì lo spazio da attraversare che si allarga con la coscienza della nostra esistenza e che nutrita dalla condivisione, non è più la stessa. Questa è una delle possibilità che l’arte è in grado di creare non per definire ma per allargare, questo è il raccolto della nostra residenza (…)”

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Quella con Fabio è stata l’ultima delle residenze da lui svolte, relativa alla regione Calabria, mia terra d’origine. Della mia storia scrive:

“(…) la performance che mi ha riservato nel mio studio, circondata dalle mie opere, in una mattina di sole di inizio ottobre, mi è sembrata il simbolo di un naturale incontro di energie affini. Un atto celebrativo che il profumo del dono. E che ho voluto restituire andando a prelevare proprio da quel momento, l’istante da protendere verso l’infinito attraverso la pittura, come le sue mani che vibranti di tensione cercano spazio oltre se stesse. E allora si, ha davvero senso che questo lungo viaggio finisca così, con una danza che sembra un ritorno. Con un corpo che vibra e che vive, che muta da fermo, un corpo che ascolta, che invade il silenzio senza far rumore, che spoglio di tutto sbraita, scuote, esulta e infine, con un movimento impercettibile, rallenta, sospira, si acquieta, e finalmente riposa. Come fa chi ha vissuto un lungo viaggio dentro di sé”

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